Descrizione lavori

Pirelli 35 è stato uno dei simboli della Milano anni Sessanta, florido centro direzionale progettato originariamente dall’architetto Melchiorre Bega. L’intervento di hard retrofitting e ricomposizione di cui è oggetto prevede la sua totale riqualificazione: grazie ad una parziale demolizione, l’edificio diventa spazio permeabile aprendosi ad una corte interna ariosa e dinamica, enfatizzata dalla presenza di un edificio a ponte di collegamento tra il volume principale e la nuova estensione di sei piani. Il progetto, frutto della collaborazione tra gli studi Park Associati e Snøhetta, fonde abilmente architettura, paesaggio e progettazione urbana per creare un edificio generoso e accessibile al pubblico con un impatto ambientale significativamente ridotto, qualificato per ottenere le certificazioni Leed Platinum, Well, Cradle To Cradle e Wiredscore.

CEAS ha seguito l’intero sviluppo progettuale, dal primo schizzo sul foglio all’ultimo dettaglio, occupandosi della Progettazione Strutturale e Geotecnica in tutte le fasi, nonché dello sviluppo del Progetto Costruttivo, che ha visto lo staff affiancare il Contractor sia nell’assistenza al cantiere, sia nel costante aggiornamento del modello BIM e degli elaborati tecnici.

Nel recente periodo il progetto di cantiere è partito dall’analisi delle delicate fasi di demolizione, fino all’ottimizzazione degli interventi di adeguamento sismico, a cui è mirata la grande mole di opere strutturali eseguite sull’esistente (C-Building). I risultati, che vedono una mélange di tecniche di consolidamento tradizionali e innovative, abbracciano ampiamente la filosofia del progetto, al servizio della riconversione architettonica; i sopralzi e gli ampliamenti, il consolidamento verticale e quello orizzontale, ovvero l’impiego di dispositivi dinamici (Shock Transmitter Units), sono solo alcuni tra gli aspetti maggiormente ingegnerizzati nel progetto di connessione di unità strutturali indipendenti, in un unico corpo sismico.

Nella ricerca dell’efficientamento sismico assume una regia importante il nuovo edificio L-Building, alias Bordoni e Bridge, simbolo di leggerezza materica e snellezza. Il primo prevede la tecnologia di solai sottili in c.a.p. (Post-Teso), il secondo l’articolazione di due Facades-Trusses in carpenteria metallica, a campata unica di 32m, vincolate su quattro appoggi da ponte e ventiquattro dispositivi orizzontali, studiate per coniugare attraverso il Bridge frame la continuità di piano strutturale e il concept architettonico.